Da diversi anni, il caro e vecchio tesserino plastificato del codice fiscale ha lasciato il suo posto alla moderna tessera sanitaria elettronica.

Si tratta di una carta essenziale per una lunga serie di destinazioni d’utilizzo, tra le quali anche le pratiche burocratiche relative all’adozione.

Scopri insieme a noi tutto ciò che c’è da sapere su un documento del quale non puoi fare a meno, con la chance di richiederlo nelle sedi e modalità adeguate e di usarlo per adottare un bambino.

Che cos’è e come si legge la tessera sanitaria elettronica

Come già accennato nelle righe precedenti, la tessera sanitaria elettronica non è altro l’evoluzione naturale della vecchia tessera che presentavi per mostrare il tuo codice fiscale.
Si tratta di un documento personale, contenente al suo interno un microchip per il suo funzionamento elettronico. Viene distribuita a partire dal 2011 ed è nota anche con la sigla di TS-CNS, ossia Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi.

Ancora poco nota, invece, è la Tessera Sanitaria Online, l’ultima evoluzione del vecchio Codice Fiscale, che si può richiedere da qualche anno, come ci informa il sito Gipo.it in questo articolo: https://www.gipo.it/blog/dematerializzazione-documenti/tessera-sanitaria-online/

La tessera sanitaria elettronica ti garantisce numerose tipologie di servizi sanitari di prima necessità, oltre a farti accedere a numerosi servizi online della Pubblica Amministrazione. Un simile documento ti consente di agire in piena conformità alle norme sulla privacy. Per usufruirne, ti basta attivare la carta cliccando sulla voce Modalità di accesso con TS-CNS e seguendo le conseguenti istruzioni.

Per decifrare fino in fondo la nuova tessera sanitaria elettronica, devi conoscere le diciture che sono presenti a bordo. Puoi così visualizzare e presentare in qualsiasi momento i tuoi dati anagrafici, il codice fiscale, il luogo di nascita e la provincia. Quindi, hai la possibilità di notare la data di scadenza, che di norma viene fissata sei anni dopo l’emissione della tessera. Infine, puoi visionare tre lettere in formato Braille, essenziali per i non vedenti, e un’altra area utile per aggiungere simboli regionali.

Come richiedere il rinnovo o il duplicato della tessera sanitaria elettronica

Se hai l’intenzione o l’esigenza di rinnovare la tessera sanitaria elettronica, sappi che si tratta di una procedura estremamente semplice da portare a compimento. Infatti, è sufficiente che tu inoltri la relativa richiesta sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.

Naturalmente, il rinnovo ti serve nel caso in cui i sei anni dalla scadenza siano già trascorsi. Se non sei assistito dal Servizio Sanitario Nazionale, l’Agenzia ti fornisce una semplice carta con codice fiscale. Se invece la tua assistenza è inferiore ai sei mesi, l’ente ti permette di richiedere una tessera senza alcun microchip.

Diverso il discorso inerente all’eventuale duplicato della tessera sanitaria elettronica. Una misura del genere può darti un notevole aiuto nel caso in cui tu abbia smarrito la carta, o ti sia stata rubata. Puoi richiedere il duplicato mediante due tipi di procedure, ossia per codice fiscale o per dati anagrafici. In entrambe le circostanze, è essenziale che tu inserisca i motivi della tua richiesta e i dati della tua dichiarazione dei redditi. Se hai perso una tessera sanitaria dotata di microchip, non puoi fare altro che entrare nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate e richiedere il duplicato.

Un po’ di storia: dalla nascita ed i motivi che hanno spinto all’adozione

Se sei in possesso di una tessera sanitaria elettronica regolare, puoi usufruirne in caso di un’eventuale adozione. Si tratta di una pratica molto diffusa in Italia, che fu inserita nel nostro paese nel XVIII per fini puramente patrimoniali. Infatti, le famiglie erano solite adottare figli maschi per portare avanti titoli e possesso, in caso di assenza di eredi naturali o legittimi. Una svolta fu vissuta nel 1939 con l’introduzione dell’istituto dell’affiliazione da parte del Parlamento italiano. Si trattava della corrispondenza di un sussidio alimentare fino al compimento del diciottesimo anno di età.

Dal 1942 in poi, fu data la possibilità di adottare i minorenni, anche se la formula veniva ancora attuata per meri motivi di prestigio familiare. Il 1967 fu l’anno dell’introduzione dell’adozione speciale, mentre nel 1983 fu finalmente inserita una disciplina autonoma. Ad ogni modo, un dibattito in sede dottrinario e giurisprudenziale viene portato avanti fino ai giorni nostri, sull’eventuale scelta di continuare a lasciare in vigore l’istituto o di abolirlo.

Come si comportano le varie regioni in termini di adozione

Non è facile stabilire con certezza il comportamento preciso delle regioni italiane in termini di adozione. Ciascuna regione attua una serie di tecniche nel proprio ordinamento. Per esempio, la Lombardia punta sull’utilizzo di vari tipi di forme di collaborazione, basate su progetti specifici in grado di favorire l’inserimento della persona adottata. In Campania, alcune equipe si danno da fare per sostenere le coppie anche dopo l’accesso del minore in Italia, con varie azioni di aiuto durante le varie fasi della genitorialità.

Nel Lazio, vengono forniti vari servizi di informazione, valutazione e orientamento, tramite l’uso di gruppi di lavoro integrato e di call center essenziali per fini informativi. In Sicilia, è nato un apposito Modello grazie al quale è possibile gestire le informazioni relative a ciascuna adozione mediante una semplice procedura informatizzata. Sono solo alcuni esempi di un panorama complessivo estremamente variegato, sul quale dovresti basarti per un’adozione serena e consapevole, con tutte le pratiche burocratiche concluse senza alcun intoppo.

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